
La rigenerazione urbana, secondo la L.R. Lazio 17/2017, rappresenta un insieme di interventi mirati alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio e territoriale esistente. Tale normativa promuove il recupero sostenibile delle aree urbane degradate o sottoutilizzate, migliorandone la qualità ambientale, sociale ed economica.
Primo Incontro
Verifica documentazione e definizione della tipologia di intervento per la pratica da presentare.
Redazione e presentazione della RIGENERAZIONE URBANA (interventi diretti art. 6)
Effettuazione di un rilievo tecnico per predisporre la pratica necessaria alla RIGENERAZIONE URBANA


L'articolo 6 della Legge Regionale n. 7 del 18 luglio 2017 (L.R. Lazio 7/2017) disciplina gli interventi diretti di rigenerazione urbana, consentendo specifiche deroghe alle normative urbanistiche vigenti.
Articolo 6 della Legge Regionale n. 7 del 18 luglio 2017
L’articolo 6 della Legge Regionale Lazio n. 7/2017 disciplina gli interventi di rigenerazione urbana tramite opere di ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione, anche parziale, con specifiche deroghe alle normative urbanistiche vigenti, incluse le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale di Roma Capitale. Tali interventi possono prevedere un incremento volumetrico fino al 20% della volumetria o superficie lorda esistente (10% per edifici produttivi) e sono subordinati al rilascio del titolo abilitativo edilizio.
Gli interventi devono perseguire una o più finalità indicate all’articolo 1 della legge, tra cui:
Promuovere e incentivare la rigenerazione urbana integrata, migliorando la qualità della vita attraverso interventi sociali, economici, urbanistici ed edilizi, con particolare attenzione al recupero di territori in condizioni di disagio o degrado, favorendo anche forme di co-housing per la condivisione di spazi e attività;
la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente;
la limitazione del consumo di suolo;
aumentare la sicurezza dei manufatti esistenti mediante interventi di adeguamento sismico, di miglioramento sismico e di riparazione o intervento locale, tenuto conto delle norme tecniche per le costruzioni di cui al d.p.r. 380/2001 e successive modifiche e integrazioni, secondo quanto indicato al comma e);
la riduzione del consumo energetico degli edifici, mediante interventi finalizzati al contenimento delle dispersioni termiche e all’adozione di tecnologie volte all’efficienza energetica, come la promozione dell’uso di fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica, secondo quanto indicato al comma e);
il miglioramento della qualità ambientale e architettonica.
Inoltre, il comma 2 dell’articolo 6 consente il cambio di destinazione d’uso tra le destinazioni previste dagli strumenti urbanistici generali vigenti, senza ulteriori limitazioni rispetto a modalità di attuazione o prescrizioni specifiche.
L’applicazione dell’articolo è immediata e non richiede deliberazioni comunali, purché gli interventi rispettino le finalità sopra richiamate. Le amministrazioni comunali possono tuttavia negare l’autorizzazione qualora gli interventi risultino incompatibili con tali finalità.
Gli interventi di rigenerazione urbana sono soggetti al contributo di costruzione secondo le tariffe comunali e devono rispettare gli standard urbanistici, salvo deroghe previste dalla legge. In caso di aumento della Superficie Utile Lorda (fino al 20% per residenziale e 10% per produttivo), è dovuto un contributo straordinario proporzionato all’incremento.
Infine, l’articolo 6 non si applica agli edifici situati nelle aree storiche individuate dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR).
In sintesi, l’art. 6 della L.R. 7/2017 rappresenta uno strumento flessibile per favorire la rigenerazione urbana, combinando la riqualificazione edilizia con obiettivi di sostenibilità energetica e ambientale, operando in deroga alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore di Roma Capitale.
Questa tipologia d'intervento prevede una documentazione più complessa prevede e generalmente la presentazione di una SCIA in alternativa al permesso di costruire che prevede che i lavori possano iniziare decorsi 30 giorni dalla presentazione (a differenza della SCIA ordinaria che ha effetto immediato).
L'INCARICO PREVEDE:
Contattaci per la RIGENERAZIONE URBANA
Rilievo Tecnico con misuratore laser
Modulo S.C.I.A.
Modello ufficiale fornito dal Comune di Roma.
Relazione Tecnica Asseverata e illustrativa
Redatta da un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere) illustrativa degli interventi previsti, con indicazione delle finalità di rigenerazione urbana in linea con l’art. 1 della legge.
Relazioni specialistiche (strutturali, energetiche, paesaggistiche, ambientali) richieste dal tipo di intervento.
Elaborati Grafico
Rappresentazione dello stato attuale e del progetto proposto.
Documentazione Fotografica:
Fotografie dell'immobile e del contesto circostante, utili per una valutazione completa dell'intervento.
Determinazione del contributo di costruzione, standard urbanistici ed eventuale contributo straordinario (se necessario).
Atti di Assenso di Altri Enti (se necessari):
Autorizzazioni o nulla osta da parte di enti competenti, in caso di interventi su immobili sottoposti a vincoli (es. paesaggistici, ambientali, storici).
Dichiarazione di Inizio e Fine Lavori
Modalità di Presentazione:
La documentazione deve essere presentata attraverso il portale SUET (Sportello Unico per l'Edilizia Telematico) del Comune di Roma. È necessario accedere con le credenziali SPID per l'invio telematico della pratica.

